Per multiculturalità si intende l’oggettiva compresenza di culture diverse entro una stessa realtà sia essa società, azienda o gruppo. L’interculturalità descrive invece uno specifico “progetto” di interazione all’interno delle società multiculturali. L’ambiente naturale per sviluppare questo tipo di “progetto sociale” sono state le imprese multinazionali.
Questa tipo di progettazione è dapprima stata indispensabile all’interno di team interculturali di alto livello che rendevano efficace la globalizzazione. Le aziende hanno sperimentato e superato la “crisi di identità” del passaggio dal carattere “nazionale” della propria cultura – il cosiddetto shock culturale – alla necessità di inglobare, far convivere e valorizzare le diverse culture presenti, accettando le diversità.
Negli ultimi anni il tema dell’interculturalità e la necessità della sua gestione sono diventati più evidenti, perché non riguarda solo i progetti innovativi e pionieristici ma la multiculturalità è diventata un fenomeno caratteristico delle aziende così come delle nostre città.
Dobbiamo ampliare il concetto di “interculturalità” e arrivare al concetto di “gestione della diversità”, che include differenze individuali (l’età, il genere, la razza/etnicità, la personalità e le credenze), differenze esperienziali (l’istruzione e esperienze professionali pregresse), differenze situazionali (lo stato di famiglia) e organizzative (funzione e al ruolo).
“Gestire la diversità’ significa promuovere un ambiente dove le persone sono in grado di riconoscere e accogliere la/le diversità in modo che portino valore ai gruppi e alle organizzazioni.
Il percorso proposto si prefigge il risultato di “accompagnare” il manager a riconoscere le diversità culturali dei team e degli stakeholder di riferimento. Attraverso un workshop di apprendimento partecipato che ricorre a esercizi, giochi di formazione e attività interattive il manager acquisirà la capacità di individuare i bias propri e dei collaboratori ed elaborare una strategia di gestione.
PROGRAMMA COMPLETO (modulo da 3 ore)
Interculturalità: oltre il trend, di cosa stiamo parlando?
Perché è importante?
Come possiamo trasformare la diversità in ricchezza?
Ascoltare per capire
COMPETENZE ACQUISITE AL TERMINE DEL PERCORSO DI FORMAZIONE:
Al termine del percorso formativo, il partecipante avrà acquisito conoscenze e competenze per elaborare strategie utili alla gestione delle differenze interculturali.
MATERIALI DIDATTICI
Slide di presentazione degli argomenti
Esercizi e modelli di lezione
Sintetiche dispense di approfondimento
Sitografia e bibliografia
Angela Salvatore
Project Manager (PMP certificato PMI®) e talent coach (certificata AICP), formatrice e docente al master in coaching di Accademia della Felicità.
Vanta una formazione di eccellenza in ambito teatrale (scuole del TST diretta all’epoca da Luca Ronconi, scuole di specializzazione per attori ERT Modena) e culturale (laurea in Storia del cinema e master di scrittura OVER30 presso la Scuola Holden).
Dopo una lunga esperienza in azienda, dove si occupa di change management legato all’introduzione delle tecnologie digitali e gestisce team internazionali, si occupa oggi di progetti europei Erasmus+ nell’ambito della formazione continua per adulti e opera come coach e formatore collaborando con diverse realtà in Italia (tra cui Adler Institute di Torino, Accademia della Felicità Milano, Forpin di Piacenza e aziende).
Si specializza nel coaching del talento e collabora con aziende pubbliche e private affrontando il tema della dispersione produttiva e dalla leadership motivazionale.
Insegna al master in coaching di Accademia della Felicità.
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Alessia Farinella
Pedagogista e formatrice attiva su tutto il territorio nazionale, PhD in Scienze Umane presso l’Università̀ di Torino, collabora da oltre un decennio con Enti pubblici, Fondazioni private, Enti di formazione quali Mondadori, Rizzoli ed Erickson, Associazioni, Cooperative sociali e aziende sui temi dell’inclusione – è inserita nell’albo dei formatori riconosciuti dal MIUR-.
Ha realizzato percorsi di formazione rivolti a professionisti degli enti pubblici, della sanità, di aziende, a docenti, educatori, che muovono da un’idea di care – cura educativa – che comporta necessariamente il coniugare il saper fare con il saper essere, richiedendo capacità di ascolto, di accoglienza dell’altro e di riflessione sul proprio agito.
È supervisore pedagogico di numerose equipe di professionisti del privato sociale, che accompagna e sostiene in un percorso di riflessione critica sulla processualità dell’esperienza professionale, in termini di senso, criticità, progettualità.
È consulente pedagogico in diversi progetti europei dell’area Erasmus+ Programme in merito agli aspetti inerenti alla formazione degli adulti e il project management. È autrice dei volumi La resilienza familiare agli inizi difficili della vita (Aracne, 2013) e Siblings: Essere fratelli di ragazzi con disabilità (Erickson, 2015) e di numerosi articoli su riviste nazionali e internazionali.
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Costo: € 50,00 + IVA
Scadenza iscrizioni: 21/10/2022 ore 18:00
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